"Se volessi essere completamente onesto, dovrei dire che trovo l'arte, e non soltanto l'arte cinematografica, quasi priva di valore. Il cinema è rimasto per me il mezzo di espressione preferito. Con esso sono riuscito a farmi capire in una lingua senza parole (che mi mancavano), senza musica (che conoscevo pochissimo); e senza pittura (e di questa non sentivo affatto il bisogno). D'improvviso ho avuto la possibilità di corrispondere con tutto il mondo tra- smettendo pensieri della mia mente alle altre, con frasi che eludevano il con- trollo dell 'intelletto, ricevendone un piacere quasi voluttuoso. Oggi la situa- zione è molto complicata, meno interessante, soprattutto meno affascinante. La letteratura, la pittura, il cinema e il teatro, procreano e si nutrono da soli. Mutazioni nuove, combinazioni nuove crescono, vengono distrutte e rinasco- no, per lo splendido zelo degli artisti di proiettare per se stessi e per un pub- blico sempre più distratto, immagini di un mondo che non si preoccupa affat- to di ciò che essi pensano". (Ingmar Bergman)