Archive for May, 2008

CANAPISA’008 – sabato 31 maggio 2008 ore 17 piazza S. Antonio Pisa


 

APPELLO CANAPISA’008 MANIFESTAZIONE ANTIPROIBIZIONISTA dedicata ad Aldo


Street Parade Canapisa 2008

Il fallimento del proibizionismo è sotto gli occhi di tutti.
L’assunzione di sostanze che modificano la coscienza è un fatto che
accomuna gli esseri umani di tutti tempi, luoghi e culture. Nel corso
del tempo è stato proibito l’uso di alcune di queste sostanze, dando
vita a tutta una serie conflitti ai quali i governi hanno risposto con
sempre maggiore repressione. Nasce così il problema droga. Sono state
promulgate leggi e istituiti imponenti apparati repressivi, per
affrontare la questione a livello globale, che hanno dichiarato la
guerra alla droga. Una persecuzione infame, fatta di incursioni
militari, uccisioni, perquisizioni, fermi, arresti, blitz, lancio di
diserbanti chimici su intere popolazioni che, è bene ricordare, ha
fatto nascere un reato la’ dove non ci sono vittime, costringendo alla
clandestinità milioni di esseri umani. Mai nessuna legge ha prodotto
nella storia del genere umano una quantità tale di sofferenze.
Definibile come la terza guerra mondiale perchè combattuta su fronti
sparsi nell’intero pianeta, questa strategia planetaria conta ormai
migliaia di vittime e continua ad infliggere lacrime e sangue ad un
numero sempre maggiore di esseri umani, magari solo per aver coltivato
una pianta. Queste politiche di fatto hanno creato il mercato nero
delle sostanze illecite, un mercato totalmente libero nel quale è
possibile avere enormi profitti e, paradossalmente, nonostante i loro
continui fallimenti nel ridurre il volume dei traffici e i livelli di
consumo delle droghe, queste strategie non sono mai state messe
seriamente in discussione, anzi sono state potenziate e rafforzate
negli aspetti piu’ repressivi, arrivando ad essere la principale causa
di carcerazione mondiale.
In nome di un astratto ideale di Società
libera dalle droghe, ingenti risorse statali sono finite nella casse di
apparati repressivi creati ad ok che hanno messo in campo le loro
politiche di Tolleranza Zero ed hanno contribuito, non di certo
ostacolato, al rafforzamento delle criminalità organizzate, alla
diffusione delle sostanze stesse e dei modi piu’ rischiosi di
assumerle. In un regime proibizionista i rischi connessi al consumo di
sostanze crescono vertiginosamente e vanno ben oltre ai pericoli
connessi alla sostanza in sè: per esempio l’impossibilità di sapere la
concentrazione reale della sostanza che si crede di assumere ed il tipo
di sostanze con le quali è stata tagliata. Molti non pensano al fatto
che la merce droga sia una Merce Speciale, non una merce come tutte le
altre, perchè se un’automobile è sempre un’automobile dal produttore
fino al consumatore , una pistola è sempre una pistola, un chilo di
eroina, grazie alla magia del proibizionismo, dall’Afganistan
all’Italia diventa venti chili. Oggi, in Italia, questa ipocrita
battaglia è condotta da una delle normative mondiali piu’ dure in
materia, la legge Fini Giovanardi sulle sostanze stupefacenti, con la
quale tutte le sostanze sono state messe sullo stesso piano ed i timidi
tentativi di un’azione di riduzione dei danni, resi già difficili dalla
precedente legge in materia (legge Iervolino-Vassalli), sono stati
letteralmente travolti da un’azione repressiva totale. Le conseguenze
sono state la maggiore diffusione di sostanze pesanti e la
trasformazione di una questione culturale, politica e sociale in una
questione esclusivamente medica e penale.
Questo appello ha
l’obiettivo non solo di far riflettere su una situazione che diventa
giorno dopo giorno sempre piu’ insostenibile, a causa di un
proibizionismo che va ad alimentare, piuttosto che risolvere, le
problematiche che ufficialmente dichiara di voler contrastare, ma anche
quello di costruire una rete sociale capace di mettere in piedi un
percorso concreto, fatto di sperimentazioni pratiche, che produca un
avanzamento in materia . E’ sempre piu’ urgente un’opposizione sociale
che si organizzi e che faccia sentire le sue ragioni e la sua voce al
fine di fondare un’alternativa concreta ad un tale stato di cose.

Il superamento del proibizionismo non solo è possibile, ma è diventato
indispensabile. Crediamo fermamente che una riflessione sincera di
tutti, insieme alla sperimentazione di pratiche di riduzione del danno,
ispirate ad una cultura del consumo critico e consapevole e fondate
sull’informazione, possano concretamente superare le problematiche
attuali connesse al consumo di sostanze ed evitare tante morti,
principalmente causate dalla clandestinità in cui il proibizionismo
costringe ad agire. Non c’è mai stata questa possibilita’: ad un
rischio ipotetico proveniente da un eventuale legalizzazione, sono
stati preferiti i fallimenti concreti e tangibili della
repressione,causando immani sofferenze .
Qualcuno sta giocando
con le nostre vite e sta facendo soldi sulla nostra pelle. Se in ballo
è la nostra libertà e la nostra stessa esistenza, allora dobbiamo
essere noi a condurre le danze, dobbiamo lottare affinchè il diritto
all’autodeterminazione non rimanga lettera morta.

Nè malati, nè criminali, ma gioiosamente illegali.
Autoproduzione unica soluzione.

CANAPISA 2008 MANIFESTAZIONE

– SABATO 31 MAGGIO –
ore 17 P.zza S. Antonio,PISA
 

Dedicata ad Aldo Bianzino. 

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canapisa@inventati.org
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Il movimento antipro lotta:
*Contro il decreto Fini che favorisce la criminalità organizzata;
*Contro la somministrazione forzata di psicofarmaci che ingrassa le farmaceutiche;
*Contro i trattamenti invasivi e devastanti come l’elettroshock;


*Per informare tutt* su rischi e proprietà delle droghe legali e illegali, al fine di sviluppare una cultura
    dell’uso critico e consapevole;


*per creare strategie concrete di riduzione del danno;
*Per valorizzare percorsi di disintossicazione volontari ispirati a pratiche antisegregazioniste, non secondo i


    principi di funzionamento di un manicomio o di un carcere, ma fondati sulla libera scelta e il rispetto della
    dignità umana;
*Per avere il diritto ed ottenere l’accesso immediato all’uso terapeutico della canapa.
*Per infrangere i pregiudizi culturali ed istituzionali che giustificano terapie forzate all’origine della
   discriminazione di cui sono vittime i consumatori di droghe insieme ai cosiddetti malati psichiatrici.

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Sul 5×1000

fonte: http://cavallette.autistici.org/2008/05/1741

Sul 5×1000

Pubblicato il 13.05.2008 in Avvisi da R* ||

Iscriverci al registro delle associazioni a cui avreste potuto donare il vostro cinque per mille non è facile per cui anche questo anno niente 5×1000 ad A/I ma rimane valido il consiglio dello scorso anno ovvero: devolvere il vostro contributo al progetto Supportolegale (http://www.supportolegale.org/), perché la memoria è un ingranaggio collettivo, le vicende legate alla repressione hanno sempre bisogno di soldi e la solidarietà è sempre una ottima arma.

Per destinare il 5×1000 a Supportolegale firmate nel primo riquadro (”Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilita’ sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute”) e scrivete questo codice fiscale: 08405940019 – destinatario: Associazione Culturale dei Ciompi. 

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BANDITI A MILANO di C. Lizzani @ sala cinema CPA (FI) 26.5.2008

"Le grandi regie del cinema – Giro del mondo in 80 e piu’ pellicole" parte V

26 maggio "banditi a milano" 1968 – carlo lizzani – italia – col. 102′ 16mm
2 giugno "i cannibali" 1969 – liliana cavani – italia – col. 95′ 16mm

Le Officine Cinematografiche presentano 

BANDITI A MILANO un film di Carlo Lizzani

scheda critica (clicca per ingrandire):

lunedì 26 maggio – inizio proiezione ore 22.30 dopo la intro di Jo –

ingresso
2 €uri per pagare le spese di noleggio e spedizione della pellicola –
CINEMA VERO – NO VIDEO! – NO DVD! – NO VHS! – NO DIVX! – PROIEZIONE IN
PELLICOLA 16MM A CURA DI ZIO JO 

altre schede critiche recenti:

album schede critiche (a cura di Alessio a.k.a. il Poeta)

album flyer officine (vecchi e nuovi flyer degli eventi organizzati dalle Officine cinematografiche)

album cinema txt (testi e sceneggiature)

http://www.youtube.com/watch?v=v6B-o6OChHA

inseguimento tratto dal film "Banditi a Milano" 

da wikipedia: 

Banditi a Milano
Paese:     Italia
Anno:     1968
Durata:     95′
Colore:     colore
Audio:     sonoro
Genere:     drammatico
Regia:     Carlo Lizzani
Sceneggiatura:     Carlo Lizzani, Massimo De Rita e Dino Maiuri
Interpreti e personaggi

    * Gian Maria Volontè : Cavallero
    * Don Backy : Sandro Giannantonio
    * Ray Lovelock : Tuccio Lopez
    * Ezio Sancrotti : Rovoletto

Fotografia:     Giuseppe Ruzzolini e Otello Spila
Montaggio:     Franco Fraticelli
Musiche:     Riz Ortolani
Scenografia:     Mimmo Scavia

Banditi a Milano è un film di Carlo Lizzani del 1968, e tratta della rapina all’agenzia n.11 del Banco di Napoli in largo Zandonai a Milano, eseguita un anno prima dalla Banda Cavallero.

Il pomeriggio del 25 settembre 1967 dopo il furto i banditi seminano
per trenta lunghissimi minuti il terrore e la morte, impegnandosi in
scontri a fuoco con le pantere delle polizia che li inseguono
attraverso le vie della città. Chicago anni Trenta d’improvviso a
Milano.

 

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“The notorious Bettie Page” di M. Harron @ Ginger Zone Scandicci (FI)

Underpass
industrial music & cinema 

presenta:

la proiezione integrale del film inedito in Italia 
"The notorious Bettie Page" di Mary Harron (info)

a seguire "Electro-spicy" dj set
by Ex-pornostar dj / Naotodate dj

23-05-08  @ Ginger Zone
piazza Togliatti – Scandicci
ore 22.30 ingresso libero 

video:

betty page – catfight 3.mpg

Betty Page – Naked pose.mpg

betty page – clips.wmv

Betty Page – Teaser Girl (ca 1950).mpg

foto:

info:

http://en.wikipedia.org/wiki/Bettie_Page

http://it.wikipedia.org/wiki/Bettie_Page 

Your friendly neighborhood… THX 1138 

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UMBERTO D. di V. De Sica @ sala cinema CPA (FI) 19.5.08

Le Officine Cinematografiche presentano

UMBERTO D. un film di Vittorio De Sica – drammatico; 1952. Italia – B/N – 89′ formato 16mm

lunedì 19 maggio 2008 alla sala cinema del CPA Firenze Sud in via Villamagna 27a zona piazza Gavinana; bus: 3 – 8 – 23 – 31 – 32 – 33
ingresso 2 € per coprire le spese di spedizione e noleggio della pellicola cinematografica – VERO CINEMA!!! NO VIDEO!!! NO DVD!!! NO VHS!!! PROIEZIONE PELLICOLA 16MM!!!

inizio proiezione ore 22.30 dopo la intro di Zio Jo – puntuali che Zio si arrabbia!

special drinks + cocktails = Sara
scheda critica + piatto a tema = Alessio a.k.a. il Poeta

 

http://www.youtube.com/watch?v=Bh_XKqO5DQs

De Sica sul set di Umberto D. (1951) 

da http://it.wikipedia.org/wiki/Umberto_D

Umberto D.
Titolo originale:    Umberto D.
Paese:     Italia
Anno:     1952
Durata:     89′
Colore:     B/N
Audio:     sonoro
Genere:     drammatico
Regia:     Vittorio De Sica
Soggetto:     Cesare Zavattini
Sceneggiatura:     Cesare Zavattini

Interpreti e personaggi

    * Carlo Battisti: Umberto Domenico Ferrari
    * Maria Pia Casilio: Maria, la servetta
    * Lina Gennari: Antonia, la padrona di casa
    * Alberto Albani Barbieri: amico di Antonia
    * Lamberto Maggiorani
    * Riccardo Ferri
    * Pasquale Campagnola
    * Ileana Simova
    * Elena Rea: sorella
    * Memmo Carotenuto: un degente

Fotografia:     Aldo Graziati
Montaggio:     Eraldo Da Roma
Musiche:     Alessandro Cicognini
Scenografia:     Virgilio Marchi

Premi:

    * Miglior film al Festival di Punta del Este
    * Miglior film straniero per i critici di New York (1955)
    * Nomination all’Oscar a Cesare Zavattini per la migliore sceneggiatura originale (1957) 

Umberto D. è un film del 1952, scritto e sceneggiato da Cesare Zavattini, magistralmente diretto da Vittorio De Sica.

Nonostante sia considerato da buona parte della critica uno dei
migliori film di De Sica, a livello di pubblico è stato uno dei meno
compresi. Quando uscì nelle sale cinematografiche, incontrò non pochi ostacoli. Come con il precedente Ladri di biciclette
ci fu chi si lamentò per il fatto che vi veniva mostrata la realtà con
drammatico realismo e questo, soprattutto ad una certa classe politica
e benpensante di allora, non piaceva.

Roma vi
fa da sfondo, con le sue piazze e le sue strade, i suoi suoni, i tram,
le musiche semplici accompagnano unite ai suoni e ai rumori quel senso
di vita scarna e di profonda solitudine che la storia emana, quella di
Umberto Domenico Ferrari, colto nella sua stanza di via San Martino
della Battaglia 14.

La storia è molto semplice: è quella di un pensionato che non ce la
fa a tirare a campare con la sua magra pensione di funzionario del
ministero. I personaggi scorrono via sulla pellicola: vediamo la
polizia, i vecchi pensionati, i barboni, la padrona di casa, i suoi
amici, i portantini, i medici, la suora, l’ex collega d’ufficio, gli
impiegati del canile, il militare, i mendicanti, insomma quasi tutti
sembrano sordi alle emozioni. Un’umanità cinica, in cui ognuno pensa a
sé stesso. Non ci sono affetti, pietà, non c’è amicizia.

È il dramma di un uomo che ha lavorato tutta una vita onestamente ed
ora, solo, si trova ad avere problemi economici. Un dramma vissuto con
estrema dignità da Umberto, ignorato dagli altri.

Unico amico e compagno è il suo cane, Flaik. Unici gesti e parole di
conforto sono quelle di Maria. Con lei il vecchio ha una forma di
riservato affetto. Sembra un vecchio padre o un nonno. La rimbrotta
dicendole "Hai fatto i compiti? Certe cose avvengono perché non si sa la grammatica, tutti approfittano degli ignoranti."

Unico piccolo gesto di aiuto quello di un vicino di letto in
ospedale. Il resto dell’umanità vive la sua vita cinicamente e non
degna Umberto nemmeno quasi di un gesto di pietà. Anche quando gli
sguardi si posano su di lui, subito si ritraggono in preda all’ egoismo
che cela la paura. I gesti d’amore non sono contemplati in quella
società, tutta reclinata su sé stessa, sui propri interessi dell’oggi.

Le parole che i personaggi si scambiano sono drammaticamente significative e distanti, il commendatore gli domanderà: "Secondo lei ci sarà la guerra?" cui Umberto risponderà: "Mah!" La guerra cinicamente è già in atto, tutto attorno a lui.

Questa umanità ricorda quella di Napoli milionaria!, di quel "Adda passa a nottata".
Lo stesso è per Maria, che aspetta un bambino, il militare la lascerà,
lo stesso per la piccola Daniela, cui non sarà permesso di tenere Flaik.

Infine Flaik, un bastardino, l’unico che nutre un po’ d’amore verso
Umberto e che alla fine lo salva dalla morte e con cui si incammina
verso un futuro che non sappiamo come e quale sarà.

Non è un finale col sorriso, ma amaro, è un chissà … e lo spettatore deve domandarsi quale sarà questo futuro, deve farlo, non si può alzare cinicamente dalla sua sedia senza farsi questa domanda. 


La trama nel dettaglio [modifica]

Il film si apre con una sequenza girata nel centro di Roma,
c’è un corteo non autorizzato di pensionati. I loro cartelli recitano:
"Aumentate le pensioni. Abbiamo lavorato tutta una vita." Il corteo
viene fatto sgomberare dalla polizia. Alcuni vecchi inseguiti, si
nascondono nell’atrio di un edificio. Qui il protagonista si presenta.
Umberto Domenico Ferrari ha lavorato per 30 anni come funzionario al
Ministero dei Lavori Pubblici, ora è pensionato con 18.000 lire al
mese. I vecchi si lasciano. È mezzogiorno, alcuni operai staccano dal
lavoro per la pausa pranzo. Umberto va alla mensa dei poveri, cerca di
vendere il suo orologio per poter pagare l’affitto. In piazza del
Popolo riesce a venderlo per tremila lire.

Tornato a casa, trova la sua camera in affitto occupata da una
coppietta cui la padrona ha lasciato la camera mentre lui non c’era. Si
lamenta e la padrona di casa lo minaccia di sfratto se non le paga gli
arretrati. Umberto, restato solo in cucina con Maria, la giovane serva,
le chiede un termometro. Tra i due c’è confidenza e Maria si confida
con lui, dicendogli di essere incinta. Il vecchio rimane rattristato.
Febbricitante, ritorna in camera. Mentre sistema il letto che era stato
usato dalla coppia, entra Maria che va alla finestra per vedere il suo
innamorato, un soldato che sta uscendo dalla caserma.

Il vecchio rimane solo col cane. Arriva la padrona che gli ripete
che lo sfratterà. Il vecchio si corica con il cagnolino Flaik ai piedi
del letto. Rientra Maria, cui chiede di guardargli la gola, e poi le
affida le tremila lire da portare alla padrona che però gliele rimanda
indietro, esigendo il pagamento di tutto l’arretrato. Così si alza e va
a vendersi dei libri. Rimanda Maria con i soldi, ora sono cinquemila
lire, ma anche stavolta gli vengono rimandati indietro.

In casa la padrona continua a cantare con i suoi amici, arriva anche
il suo fidanzato. Il vecchio cerca di prendere sonno, cantano, si suona
il piano, fuori la tromba della caserma ed il rumore dei tram giù nella
via. Si apre il tetto del cinema sottostante e si ode il sonoro del
film, il vecchio si alza, si asciuga il sudore per la febbre e poi si
ricorica.

È mattino presto quando il vecchio fa una telefonata. Maria si
sveglia e piangendo prepara il caffè. Suonano alla porta, sono due
infermieri, il vecchio finisce di fare la valigia, lascia un infermiere
a giocare con Flaik e si fa portare via su una lettiga salutando Maria.

La scena si sposta all’ospedale, due lunghe corsie, i medici, la
suora a cui, su consiglio del vicino di letto, chiede un rosario per
conquistarne la benevolenza e poter rimanere in ospedale ancora una
settimana. Maria lo va a trovare, gli porta una banana in dono, Flaik è
giù in cortile, Umberto va alla finestra per farsi vedere, ma Flaik che
è accompagnato dal fidanzato di Maria non può vederlo. Umberto esce
dall’ospedale con il suo vicino di letto e lo saluta dandogli il suo
indirizzo: via San Martino della Battaglia 14.

Arrivato a casa trova gli operai intenti a restaurare
l’appartamento, la padrona si sta per sposare. Cerca in casa Flaik e
non trovandolo esce in strada dove trova Maria piangente, ha appena
detto al militare di essere incinta ma questi non ne vuol sapere. Poi
gli dice che la padrona ha aperto la porta ed il cagnolino è scappato.
Il vecchio va così a cercarlo al canile, temendo che sia stato già
ucciso, ma finalmente lo ritrova.

In piazza della Minerva vede un uomo mendicare. Incontra un vecchio
collega e quando gli dice dei suoi problemi economici, questi se ne va.
Siamo alle spalle del Pantheon.
Davanti al colonnato Umberto prova a chiedere l’elemosina, ma tanta è
la dignità che ha, che non ci riesce. Prova allora a lasciare Flaik col
cappello in bocca, nascondendosi. Il cagnolino sta ritto sulle gambe
col cappello in bocca, passa un suo conoscente che riconosce il
cagnetto, Umberto si vergogna, esce e saluta il commendatore dicendo
che Flaik stava giocando. Il commendatore sale sull’autobus.

Al ritorno a casa Umberto scopre che c’è stato un banchetto per le
nozze e che la sua stanza è ridotta a un macello per i lavori, infatti
hanno iniziato ad abbattere una parete. Si sentono i rumori del tram e
se ne vedono le luci. Maria gli porta un pezzo di pizza dolce, rimasta
dal banchetto. Umberto è stanco, ormai ha capito che a nulla valgono i
suoi sforzi e che gli toccherà lasciare la sua stanza. Avrebbe voglia
di piangere, fissa i sampietrini
della strada e pensa di gettarsi dalla finestra, guarda Flaik e
richiude la finestra. Un foro nel muro inquadra Umberto mentre prepara
la valigia.

Mattino. Umberto sveglia Flaik ed esce di casa. Maria lo sente ed
esce sul ballatoio per salutarlo. Gli chiede quando si rivedranno, ma
il vecchio non risponde, le sorride e con affetto le dice di lasciar
perdere il militare e scende le scale. Roma è deserta nel mattino. Sale
su un tram e vede scorrere le vie che conosce. La sua casa scompare.
Prova poi a trovare un posto in una pensione per cani a Flaik dando in
cambio i soldi che si era procurato per l’affitto e la sua valigia con
i vestiti e le scarpe, tanto a lui, che medita di uccidersi, non
sarebbero più serviti. Vede che Flaik ha paura di un altro cane e non
se la sente di lasciarlo lì.

Ai giardini prova a regalare Flaik a Daniela, una bambina che gli
vuol bene, ma la governante gli dice che la sua padrona non vuole cani.
Rimasto solo, Umberto si allontana, mentre Flaik gioca coi bambini, si
nasconde, ma il cane arriva e lo trova. Si abbassa il passaggio a
livello, sta arrivando un treno. Umberto vorrebbe buttarsi sotto il
treno assieme al cane, Flaik lo capisce, si libera dalla stretta e
scappa. Il treno passa sfrecciando a pochi centimetri. Il vecchio, in
una nuvola di polvere, chiama il cane temendo che sia finito
stritolato, ma Flaik si è messo in salvo a qualche metro di distanza.
Umberto segue il cane che, impaurito, non ne vuole più sapere di andare
da lui e si nasconde. Il vecchio gli tira una pigna per giocare. Il
cagnolino dopo un po’, non più impaurito, inizia a giocare.

Il film finisce con Umberto che si allontana sul viale giocando con Flaik mentre arrivano dei bambini che giocano a pallone.

Curiosità [modifica]

  • Carlo Battisti – che interpreta Umberto D. – era professore di
    glottologia all’Università di Firenze e insieme a Giovanni Alessio e ad
    altri collaboratori fu autore dell’importante Dizionario Etimologico Italiano (DEI, in 5 volumi, pubblicato negli anni 1950-1957); è questo il suo unico film.
  • A proposito di questo film, Giulio Andreotti,
    all’epoca Sottosegretario allo spettacolo, scrisse su "Libertà": «Se è
    vero che il male si può combattere anche mettendone a nudo gli aspetti
    più crudi, è pur vero che se nel mondo si sarà indotti – erroneamente –
    a ritenere che quella di Umberto D. è l’Italia della metà del ventesimo
    secolo, De Sica avrà reso un pessimo servizio alla sua patria, che è
    anche la patria di Don Bosco, del Forlanini e di una progredita
    legislazione sociale».

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I.D.A.HO. – IV giornata mondiale contro l’omofobia – 17 maggio 2008

da  http://www.omofobia.it/
 
IV Giornata mondiale contro l’omofobia
17 maggio 2008

Nata su iniziativa di Louis-Georges Tin curatore del Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003), si celebra il 17 maggio di quest’anno la IV Giornata mondiale contro l’omofobia.
Sono più di 40 le nazioni che aderiscono con varie iniziative alla giornata contro l’omofobia, e lo scorso anno il supporto è arrivato anche dal Parlamento europeo con una Risoluzione sull’omofobia in Europa.
Anche quest’anno prosegue la campagna di sensibilizzazione delle istituzioni (Comuni, Province e Regioni) affinché approvino un ordine del giorno contro l’omofobia.

La manifestazione nazionale prevista a Treviso è stata annullata per far confluire i partecipanti alla manifestazione di Verona
Nicola è ognuno di Noi
Saremo, quindi, a Verona con le nostre bandiere organizzando uno spezzone lgbt dentro il corteo, che si ritroverà alle ore 14 davanti al Tempio Votivo di piazza XV Aprile (Comunicato stampa).

iniziative a Firenze:
    17 maggio 2008

    ore 9.30-13.00
    L’Assessorato alle Pari Opportunità e alla Cultura delle Differenze del Comune di Firenze, vi invita al convegno:
    CONTRO L’OMOFOBIA
    Politiche e Pratiche per una cultura delle diversità
    presso Biblioteca delle Oblate – Via dell’Oriuolo, 26 – Firenze
    Parteciperanno
    Daniela Lastri, assessora alle Pari Opportunità e Cultura delle Differenze Comune di Firenze
    Alessio De Giorgi, consigliere contro le discriminazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere Regione Toscana
    Barbara Santoni, psicologa Associazione Ireos centro servizi autogestito comunità queer
    interverrà Vladimir Luxuria
    Sono previsti interventi delle Associazioni
    (volantino)

    ore 21.15
    proiezione in anteprima mondiale del cortometraggio
    “Makwan. Lettera dal Paradiso”
    a cura del Gruppo EveryOne
    presso l’Altana (ex convento delle Leopoldine), Piazza Tasso 1
    zona Porta Romana
    Entrata libera – buffet di benvenuto
    Una serata per stare insieme, riflettere, interrogarsi e dire no all’omofobia e alla transfobia, sì al rispetto e ai diritti umani!
    Presenti esponenti delle autorità locali, della comunità omosessuale e transgender e una testimone lesbica iraniana
    (http://www.arcigayfirenze.it/nuovo/)

xxx 

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GIORNO DI FESTA di J. Tati @ Ulisse Bar (FI) 13.5.08


Le Officine Cinematografiche presentano:

Giorno di festa un film di Jaques Tati – Francia 1949, commedia b/n 70′ – 16mm

Stasera 13 maggio 2008 all’Ulisse Bar nel parco di San Salvi a Firenze, zona cavalcavia Piazza Alberti

ingresso gratuito – inizio proiezione ore 23.00 

Proiezione in pellicola cinematografica 16mm a cura di Zio Jo aka l’Uomo Con La Testa Piena Di Film… No video! No dvd! No vhs!

http://www.youtube.com/watch?v=ZSKzQGRYk0s

info:

http://www.tativille.com/ – sito ufficiale di Jaquest Tati

http://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Tati – tati su Wikipedia (voce in italiano)


bonus: scheda critica de "I pugni in tasca"


clicca per ingrandire 

Saluti dal vostro amichevole vicino…
THX 1138 

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I PUGNI IN TASCA di M. Bellocchio @ sala cinema CPA (FI) 12.5.08

Stasera alla sala cinema del CPA Firenze Sud

le Officine Cinematografiche presentano

“I pugni in tasca” 1963 di Marco Bellocchio – Italia – b/n 107′ 16mm

Ingresso 2 €uri per coprire le spese di spedizione e noleggio della pellicola cinematografica (NO VIDEO!!! Cinema vero!!!)

Special drinks and cocktails by Sara e Alessio. Cibarie a tema e scheda critica a cura di Alessio. Proiezione in pellicola 16mm a cura di Jo La Face.

Inizio film ore 22,30 dopo la intro dello Zio Jo. PUNTUALI che lo zio si arrabbia!!!

http://www.youtube.com/watch?v=Yhq1_r8L4uI

da wikipedia

I pugni in tasca

Titolo originale: I pugni in tasca
Paese: Italia
Anno: 1965
Durata: 105′ (2700 m.)
Colore: B/N
Audio: sonoro
Genere: drammatico
Regia: Marco Bellocchio
Soggetto: Marco Bellocchio
Sceneggiatura: Marco Bellocchio
Produttore: Doria Cinematografica, Piacenza
Interpreti e personaggi

* Lou Castel: Alessandro
* Paola Pitagora: Giulia
* Marino Masé: Augusto
* Liliana Geraci: la madre

Fotografia: Alberto Marrama
Montaggio: Silvano Agosti, Aurelio Mangiarotti
Musiche: Ennio Morricone
Scenografia: Gisella Longo

I pugni in tasca è un film diretto da Marco Bellocchio e proiettato per la prima volta in pubblico il 31 ottobre 1965 (v.c. n. 45471 del 28-7-1965). Il film fu distribuito anche in Francia (Les poings dans les poches – Hyères, maggio 1966 – 85′), Germania Occidentale (Mit der Faust in der Tasche – 5-12-1969 – 108′), Gran Bretagna (Fists in the Pocket – 1966 – 113′) e Usa (Fist in His Pocket – 1968 – 105′).

Si tratta di un film manifesto, per certi versi anticipatore della contestazione sessantottina.

Trama [modifica]

La storia si compie in uno spazio chiuso, angosciante, dove vivono i
componenti di una famiglia senza pace. I soggetti principali del film
sono infatti cinque membri molto diversi di una stessa famiglia
malsana, autodistruttrice. Tutti personaggi attaccati gli uni con gli
altri, che soli non hanno ragione di esistere: la madre, cieca,
ancorata ai ricordi; il fratello minore Leone, affetto da ritardo
mentale ed epilessia che si rifiuta di crescere; è un ragazzo tenero,
indifeso ed immensamente dolce ma inutile agli occhi degli altri
familiari. Poi c’è Augusto, il fratello maggiore, il più normale che
cerca di crearsi una famiglia e di integrarsi con la società. Giulia è
l’unica sorella, molto curiosa nei confronti della vita (spia le
prostitute) vive un rapporto semi-incestuoso con l’ultimo fratello
Alessandro, il protagonista, l’unico che realmente sente il disagio
della famiglia e cerca il modo per risolvere quest’ormai insostenibile
situazione. Alessandro non sa uscire dalla propria autocontemplazione,
dal suo estremo narcisismo e non sa crearsi nessun rapporto se non
all’interno dalla famiglia, ne è ossessionato.

Lou Castel,
nel ruolo di Alessandro, è riuscito genialmente a modificare il suo
personaggio, aggiungendovi una dolcezza imprevista che lo rende ancora
più crudele e tagliente. Meravigliose le scene in cui si abbandona
totalmente a sé stesso pensando di non essere visto (per esempio
davanti alla madre cieca).

Film diretti da Marco Bellocchio
I pugni in tasca · La Cina è vicina · Discutiamo, discutiamo, episodio di Amore e rabbia · Nel nome del padre · Sbatti il mostro in prima pagina · Marcia trionfale · Salto nel vuoto · Vacanze in Val Trebbia · Gli occhi, la bocca · Enrico IV · Il diavolo in corpo · La visione del Sabba · La condanna · Il sogno della farfalla · Il principe di Homburg · La religione della storia · La balia · L’ora di religione · Buongiorno, notte · Il regista di matrimoni
Progetto cinemaPortale cinemaDrive-in

 


“Le grandi regie del cinema – Giro del mondo in 80 e piu’ pellicole” parte V
12 maggio “i pugni in tasca” 1963 – marco bellocchio – italia – b/n 107′ 16mm
19 maggio “umberto d” 1952 – vittorio de sica – italia – b/n 89′ 16mm
26 maggio “banditi a milano” 1968 – carlo lizzani – italia – col. 102′ 16mm
2 giugno “i cannibali” 1969 – liliana cavani – italia – col. 95′ 16mm

Saluti dal vostro affezionatissimo

THX 1138

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“L’abolizione del lavoro” di B. Black -estratto-

Estratto da "L’abolizione del lavoro" di Bob Black (Ed. Nautilus 1992 Torino):

Nessuno dovrebbe mai lavorare.

Il lavoro è la fonte di quasi tutte le miserie del mondo.

quasi
tutti i mali che si possono enumerare traggono origine dal lavoro o dal
fatto che si vive in un mondo finalizzato al lavoro. Per eliminare
questa tortura, dobbiamo abolire il lavoro.

Questo non significa che si debba porre fine ad ogni attività produttiva.

Ciò vuol dire invece creare un nuovo stile di vita fondato sul gioco; in altre parole, compiere una rivoluzione ludica. Nel termine "gioco" includo anche i concetti di festa, creatività, socialità, convivialità, e forse anche arte.

Per
quanto i giochi a carattere infantile siano già di per sè apprezzabili,
i giochi possibili sono molti di più. Propongo un’avventura collettiva
nella felicità generalizzata, in un’esuberanza libera ed
interdipendente. Il gioco non è un’atività passiva. Indubbiamentenoi
tutti necessitiamodi dedicare tempo alla pigrizia e all’inattività
assolute molto più di quanto facciamo ora, e ciò senza doversi
preoccupare del reddito e dell’occupazione; ma è anche vero che una
volta superato lo stato di prostrazione determinato dal lavoro,
pressochè ognuno desidererebbe svolgere una vita attiva. Loblomovismo e
lo stakanovismo sono due facce di una stessa moneta falsa.

La
vita ludica è totalmente incompatibile con la realtà attuale. E allora
tanto peggio per la "realtà", questo buco nero che succhiala residua
vitalità da quel poco che ancora distingue la nostra vita dalla
semplice sopravvivenza. E’ strano – o forse non tanto – che tutte le
vecchie ideologie appaiono conservatrici, e ciò proprio in quanto tutte
danno credito al lavoro. Per alcune di esse, come i marxismo, e la
maggior parte delle varianti dell’anarchismo, la loro fede nel lavoro
appare tanto più salda in quanto non vi è molto d’altro cui esse
prestino fede.

I progressisti dicono che dovremmo abolire le
discriminazioni sul lavoro. Io dico che dovremmo abolire il lavoro. I
conservatori appoggiano le leggi sul diritto al lavoro. Allo stesso
modo dell’ostinato genero di karl Marx, Paul Lafargue, io sostengo il
diritto ala pigrizia. La sinistra è a favore di una piena occupazione.
Come i surrealisti – a parte il fatto che sto parlando seriamente – io
sono afavore della piena disoccupazione. I trotskisti
diffondono l’idea di una rivoluzione permanente.Io quella di una
baldoria permanente. Ma se tutti gli ideologi, così come, sono a favore
del lavoro – e non solo perchè hanno in mente di far fare ad altri la
parte di esso che loro compete –  tutavia sono stranamente riluttanti
ad ammetterlo. Continuano a disquisire all’infinito su salari, orari,
condizioni di lavoro, sfruttamento, produttività e profitto. Parleranno
volentieri di qualsiasi argomento tranne che del lavoro stesso. Questi
esperti, che sempre si offrono di pensare per noi, raramente ci
renderanno partecipi delle loro conclusioni riguardo al lavoro, e ciò
malgrado il rilievo che esso assume nella vita di tutti noi. Fra di
loro arzigogolano sui dettagli. Sindacati ed imprenditori concordano
sul fatto che sia necessario vendere tempo dela nostra vita in cambio
della sopravvivenza, benchè poi contrattino sul prezzo. I marxisti
pensano che dovremmo essere diretti dai burocrati. I "libertari" da
uomini d’affari. Le femministe non si pongono il problemadi quale
formadebba assumere la subordinazione, purchè i dirigenti siano donne.
Chiaramente questi mercanti di ideologie mostrano un notevole
disaccordo su come dividersi le spoglie del potere. Ma è ancora più
chiaro che nessuno di loro ha nulla da obiettare sul potere in quanto
tale, e che tutti costoro vogliono che noi si continui a lavorare. […]

trascrizione: THX 1138 


Life can be magic when we start to break free

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commenti riabilitati con il plugin reCAPTCHA

See a live demo of reCAPTCHA

Non so perchè ma c’era un errore nelle impostazioni dei blog e i commenti non funzionavano più; adesso funzionano normalmente sia su questo che su gli altri due blog (streptos music e writers connection).

Evidentemente il plugin reCAPTCHA era in conflitto con gli altri plugin antispam.

Il suddetto plugin è stato abilitato per far fronte alla enorme mole di spam che intasava i messaggi di questo e gli altri due blog in questione.

reCAPTCHA è molto semplice da usare basta scrivere le due parole che compaiono nella finestra rossa bordeaux di reCAPTCHA e cliccare su invia per inviare il messaggio. magari può se3mbrare una menata ma vi assicuro che è semplicissimo e soprattutto non potevo continuare a cancellare migliaia di messaggi spam tutti i giorni!

FUCK YOU SPAMMERS!!! 

I commenti e le critiche (di qualsiasi tipo) sono sempre bene accetti/e

il vostro amichevole vicino…

THX 1138 

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