Annie Girardot R.I.P.
È scomparsa oggi all’età di 79 anni una delle più grandi interpreti del cinema francese.
Già da tempo colpita dal morbo di Alzheimer aveva rinunciato dal 2008 alla sua carriera di attrice perchè la malattia non le consentiva più di ricordare le battute.
fonte http://www.repubblica.it/persone/2011/02/28/news/annie_girardot-13008914/
CINEMA
Addio Annie Girardot
icona del cinema, francese e mondiale
L’attrice si è spenta a Parigi a 79 anni. Da tempo affetta da morbo di Alzheimer, era stata una delle più prestigiose interpreti fra gli anni Sessanta e Settanta. Il primo grande successo con il ruolo della prostituta in “Rocco e i suoi fratelli”
di ANNA ZIPPEL
Annie Girardot a Cannes nel ’72
PARIGI – Jean Cocteau l’aveva definita “il più bel temperamento drammatico del dopoguerra”. E pensare che Annie Girardot, nata a Parigi nel 1931, prima di cominciare a frequentare il conservatorio per poi passare alla Comédie Francaise avrebbe dovuto fare l’infermiera. Se n’è andata a 79 anni nella città in cui aveva visto la luce, dopo che i suoi ricordi di una vita erano già stati spazzati via dal morbo di Alzheimer che l’aveva colpita qualche anno fa.
Dopo diverse apparizioni nei cabaret e nelle riviste, la Girardot debutta nel cinema nel 1956, ma la celebrità internazionale arriva nel ’60, quando Luchino Visconti le affida il ruolo della prostituta Nadia in “Rocco e i suoi fratelli”, accanto ad Alain Delon e Renato Salvatori, l’attore italiano che sarebbe poi diventato suo marito e padre della figlia Giulia.
Durante la sua lunga carriera, la Girardot lavora con registi come Roger Vadim (“Il vizio e la virtù” del ’63), Mario Monicelli (“I compagni”, dello stesso anno), Claude Lelouch (“Vivere per vivere” del 1967) e Marco Ferreri, con il quale dipinge per ‘La donna scimmia’ (1964) uno dei personaggi femminili più grotteschi, ma al tempo stesso commoventi e delicati del cinema, accanto a un Ugo Tognazzi cinico e crudele come mai; poi – ancora con Ferreri ma insieme a Michel Piccoli – il celebre “Dillinger è morto”, del 1969.
Nel ’65 riceve alla Mostra di Venezia la Coppa Volpi come migliore interprete femminile per il film ‘Tre camere a Manhattan’ di Marcel Carné; nel 1977 ottiene il César come miglior attrice per la sua interpretazione nel film “Il caso del dottor Gailland”, premio che le verrà riconosciuto anche nel 2002 per il suo ruolo nel film ‘La pianista’ di Michael Haneke, dove duetta con Isabelle Huppert in un morboso rapporto sadomaso madre-figlia.
Ancora con Haneke, realizza nel 2005 il suo ultimo film, ‘Niente da nascondere’, girato poco dopo la pubblicazione della sua autobiografia intitolata ‘Partir, revenir’ (Partire, tornare), scritta nel 2003 forse anche con la consapevolezza che l’Alzheimer avrebbe presto cancellato ogni ricordo. Sarà poi Giulia, la figlia nata dall’amore con Renato Salvatori, a rivelare il dramma della malattia nel libro ‘La Memoire de ma mere’, la memoria di mia madre, e a raccontarne anche gli aspetti più crudeli in un documentario andato in onda nel 2008, in occasione della 15ª giornata mondiale dell’Alzheimer.
links
http://it.wikipedia.org/wiki/Annie_Girardot
http://blog.cinema.it/post/6553/annie-girardot-la-memoria-smarrita
http://www.repubblica.it/persone/2011/02/28/news/annie_girardot-13008914/