Semplicemente Ugo – Tributo a Ugo Tognazzi – Il Commissario Pepe


le Officine Cinematografiche presentanola rassegna decicata a Ugo Tognazzi

"SEMPLICEMENTE UGO"

che si apre con il film "Il Commissario Pepe" di Ettore Scola – Italia – 1969- 107′ – colore

Con Ugo Tognazzi e 

proiezione in pellicola 16mm a cura di Jo La Face

inizio film ore 22,30 dopo la intro di Jo – Puntuali che lo zio si arrabbia!

Sala Cinema CPA Firenze Sud – via Villamagna 27/a

bus: 3, 8, 23, 31, 32, 33

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fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_commissario_Pepe

Il comissario Pepe è un film di Ettore Scola del 1969.

Trama [modifica]

Antonio Pepe è un commissario di polizia fuori dagli stereotipi
dell’epoca: non è violento, non è arrogante, non ha la pistola facile,
non è rozzo e non usa metodi contrari alla legge. Al contrario, è
democratico, tollerante, ha interessi intellettuali e cerca di
risolvere i problemi con il buonsenso, senza abusare dell’autorità
conferitagli. Il suo commissariato è uno di quelli dove non succede mai
niente, dove la vita scorre tranquilla e il cui motto sembra essere
"vivi e lascia vivere". Improvvisamente riceve l’incarico di indagare
su reati a sfondo sessuale nel territorio di sua competenza. È un
incarico ingrato, che Pepe affronta a modo suo. Scopre che la
religiosissima città non è affatto perbene; sotto un velo di ipocrisia
vengono commessi reati che vanno dal favoreggiamento e sfruttamento
della prostituzione alla pedofilia alla pederastia.
Scopre anche che non sono commessi da un solo ceto sociale, ma sono
trasversali, coinvolgono popolani e ricchi, nobili e religiosi,
notabili di provincia e anche persone vicine ai poliziotti. Integerrimo
e deciso ad andare sino in fondo, subisce prima un tentativo di
intimidazione e poi viene invitato dal questore a lasciar perdere i
pesci grossi, tirando nella rete solo quelli piccoli per motivi
elettorali. Scopre, inoltre, che anche la sua amante ha una doppia vita
come modella di foto erotiche. Profondamente amareggiato, decide di non
decidere e chiede il trasferimento. Sarà il suo successore a scegliere,
commenta amaro nel finale: se sarà peggiore di lui subirà quello che
lui non ha voluto subire e incriminerà i poveracci salvando i potenti;
se sarà migliore di lui farà quello che lui non ha avuto il coraggio di
fare, cioè incriminare tutti senza favoritismi. Rivolto al pubblico che
immagina indignato per l’inaspettato comportamento di un funzionario di
polizia rivolge la domanda "…..siete tutti leoni?" dando così
l’ultima pennellata di umanità e di verità al personaggio.

Il film [modifica]

Girato a Vicenza e a Bassano del Grappa,
città mai nominate nel film , è una rappresentazione amara e ironica
del finto perbenismo e dell’ipocrisia di una città del nordest, dove in
settimana si pecca, specialmente in fatto di sesso, la domenica si va
in chiesa per lavarsi la coscienza e poi si ricomincia a peccare appena
usciti.

Ugo Tognazzi
interpreta il commissario, con ironia e disincanto, consegnandoci un
personaggio che tra umane tentazioni e compromessi mantiene la propria
integrità e i propri principi anche a costo di compromettere la
carriera. Giuseppe Maffioli
interpreta un rancoroso invalido di guerra, Nicola Parigi, emarginato e
disprezzato perché anch’egli indagatore, a modo suo, dei vizi e dei
misfatti dellà comunità. Memorabile il monologo con cui risponde al
disprezzo del commissario: «Per me non c’è niente di peggio che la
stima della gente. Se non fossi quello che sono, cosa mi resterebbe? La
compassione, la pietà, quel povero infelice, quel povero mutilato…
No! La compassione, no! L’odio, sì! Quel farabutto, quel fiol de na
troia! Benissimo! Io vivo del disprezzo degli altri, è in questo
disprezzo che trovo la forza di vivere. È come se mi sentissi vivo,
tutto intero, valido!
».

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