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Cineforum in 16mm @ D.E.A.+ La Rabbia (Pasolini) flyer scans

Officine Cinematografiche     Centro Socio-Culturale D.E.A.
a cura di Jo La Face e Silvana Grippi
presentano

Cineforum in 16mm

Dietro la notizia – Il giornalista

9 settembre 2008 – “L’asso nella manica” (Ace In The Hole) di Billy Wilder – USA – 1951 – 112′ – b/n – con Kirk Douglas e Jan Sterling

16 settembre 2008 – “Prima Pagina” (The Front Page) di Billy Wilder – USA – 1974 – 105′ – col. – con Jack Lemmon e Walter Mathau

ogni martedì alle 21.00     …con tramezzini e birra

Associazione Socio-Culturale D.E.A. – Borgo Pinti 42/r Firenze – tel. e fax 055 23 42 238

clicca per ingrandire


Ieri sera sono stato al cinema con Zio Jo, Adamo e Miccia a vedere il film “La Rabbia” di Pier Paolo Pasolini, versione 2008 a cura di Giuseppe Bertolucci (per informazioni vedi le immagini qui sotto).

Avevo già visto questo bellissimo film nella sua versione originale, ma devo dire che questa versione è di gran lunga superiore per due motivi: primo perchè è stato rieditato senza l’odioso episodio di Giovannino Guareschi inserito dal produttore contro la volontà di Pasolini e secondo perchè sono state inserite tre nuove sezioni (una all’inizio del film e due alla fine) con scene dai cinegiornali d’epoca e interviste con il regista che non comparivano nella versione originale e che aiutano a comprendere il clima politico e sociale nell’Italia degli anni in cui fu fatto il film.

clicca per ingrandire

http://www.youtube.com/watch?v=5i2eYMpFjtQ

fonte: http://pasolini.net/cinema_rabbia.htm
Il testo che segue, scritto da Pier Paolo Pasolini, è apparso sul n. 38 del 20 settembre 1962 sulla rivista “Vie nuove”, con cui Pasolini collaborava, ed è stato raccolto, insieme ad altri interventi, nel volume Le belle bandiere, a cura di Gian Carlo Ferretti, Editori Riuniti, Roma. Pasolini risponde a un lettore che gli aveva rivolto appunto alcune domande sul film.

«È un film tratto da materiale di repertorio (novantamila metri di pellicola: il materiale cioè di circa sei anni di vita di un settimanale cinematografico, ora estinto). Un’opera gioranalistica, dunque, più che creativa. Un saggio più che un racconto. Per dargliene un’idea più precisa, le accludo il “trattamento” del lavoro: le solite cinque paginette che il produttore chiede per il noleggio. Tenga quindi conto della destinazione di questo scritto: una destinazione che implica da una parte una certa ipocrita prudenza ideologica (il film sarà molto più decisamente marxista, nell’impostazione, di quanto non sembri da questo riassunto), e dall’altra parte una certa goffagine estetica (il film sarà molto più raffinato, nel montaggio e nella scelta delle immagini, di quanto non si deduca da queste affrettate righe).

La Rabbia

Cos’è successo nel mondo, dopo la guerra e il dopoguerra? La normalità.
Già, la normalità. Nello stato di normalità non ci si guarda intorno: tutto, intorno si presenta come “normale”, privo della eccitazione e dell’emozione degli anni di emergenza. L’uomo tende ad addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettersi, perde l’abitudine di giudicarsi, non sa più chiedersi chi è.
È allora che va creato, artificialmente, lo stato di emergenza: a crearlo ci pensano i poeti. I poeti, questi eterni indignati, questi campioni della rabbia intellettuale, della furia filosofica.Ci sono stati degli avvenimenti che hanno segnato la fine del dopoguerra: mettiamo, per l’Italia, la morte di De Gasperi.
La rabbia comincia lì, con quei grossi, grigi funerali.
Lo statista antifascista e ricostruttore è “scomparso”: l’Italia si adegua nel lutto della scomparsa, e si prepara, appunto, a ritrovare la normalità dei tempi di pace, di vera, immemore pace.
Qualcuno, il poeta, invece, si rifiuta a questo adattamento.

Egli osserva con distacco – il distacco dello scontento, della rabbia – gli estremi atti del dopoguerra: il ritorno degli ultimi prigionieri, ricordate, in squallidi treni, il ritorno delle ceneri dei morti… E… il ministro Pella, che, tronfiamente, suggella la volontà dell’Italia a partecipare all’Europa Unita.
È così che ricomincia nella pace, il meccanismo dei rapporti internazionali. I gabinetti si susseguono ai gabinetti, gli aereoporti sono un continuo andare e venire di ministri, di ambasciatori, di plenipotenziari, che scendono dalla scaletta dell’aereo, sorridono, dicono parole vuote, stupide, vane, bugiarde.
Il nostro mondo, in pace, rigurgita di un bieco odio, l’anticomunismo. E sul fondo plumbeo e deprimente della guerra fredda e della Germania divisa, si profilano le nuove figure dei protagonisti della storia nuova.
Krusciov, Kennedy, Nehru, Tito, Nasser, De Gaulle, Castro, Ben Bella.
Finché si arriva a Ginevra, all’incontro dei quattro grandi: e la pace, ancora turbata, va verso un definitivo assestamento. E la rabbia del poeta, verso questa normalizzazione che è consacrazione della potenza e conformismo, non può che crescere ancora.

Cos’è che rende scontento il poeta?
Un’infinità di problemi che esistono e nessuno è capace di risolvere: e senza la cui risoluzione la pace, la pace vera, la pace del poeta, è irrealizzabile.
Per esempio: il colonialismo. Questa anacronistica violenza di una nazione su un’altra nazione, col suo strascico di martiri, di morti.
O: la fame, per milioni e milioni di sottoproletari.
O: il razzismo. Il razzismo come cancro morale dell’uomo moderno, e che, appunto come il cancro, ha infinite forme. E’ l’odio che nasce dal conformismo, dal culto della istruzione, dalla prepotenza della maggioranza. E’ l’odio per tutto ciò che e’ diverso, per tutto ciò che non rientra nella norma, e che quindi turba l’ordine borghese. Guai a chi è diverso! questo il grido, la formula, lo slogan del mondo moderno. Quindi odio contro i negri, i gialli, gli uomini di colore: odio contro gli ebrei, odio contro i figli ribelli, odio contro i poeti.
Linciaggi a Little Rock, linciaggi a Londra, linciaggi in Nord Africa; insulti fascisti agli ebrei.

È cosi’ che riscoppia la crisi, l’eterna crisi latente.
I fatti d’Ungheria, Suez.
E l’Algeria che comincia piano piano a riempirsi di morti.
Il mondo sembra, per qualche settimana, quello di qualche anno avanti. Cannoni che sparano, macerie, cadaveri per le strade, file di profughi stracciati, i paesaggi incrostati di neve.Morti sventrati sotto il solleone del deserto.
La crisi si risolve, ancora una volta, nel mondo: i nuovi morti sono pianti e onorati, e ricomincia, sempre più integrale e profonda, l’illusione della pace e della normalità’. Ma, insieme alla vecchia Europa che si riassesta nei suoi solenni cardini, nasce l’Europa moderna: il neocapitalismo; il Mec, gli Stati Uniti d’Europa, gli industriali illuminati e “fraterni”, i problemi delle relazioni umane, del tempo libero, dell’alienazione.
La cultura occupa terreni nuovi: una nuova ventata di energia creatrice nelle lettere, nel cinema, nella pittura. Un enorme servizio ai grandi detentori del capitale.Il poeta servile si annulla, vanificando i problemi e riducendo tutto a forma.
Il mondo potente del capitale ha, come spavalda bandiera, un quadro astratto.

Così, mentre da una parte la cultura ad alto livello si fa più raffinata e per pochi, questi “pochi” divengono, fittiziamente, tanti: diventano “massa”. E’ il trionfo del “digest” e del “rotocalco” e, soprattutto della televisione. Il mondo travisato da questi mezzi di diffusione, di cultura, di propaganda, si fa sempre più irreale: la produzione in serie, anche delle idee, lo rende mostruoso.
Il mondo del rotocalco, del lancio su base mondiale anche dei prodotti umani, è un mondo che uccide.
Povera, dolce Marylin, sorellina ubbidiente, carica della tua bellezza come di una fatalità che rallegra e uccide.
Forse tu hai preso la strada giusta, ce l’hai insegnata. Il tuo bianco, il tuo oro, il tuo sorriso impudico per gentilezza, passivo per timidezza, per rispetto ai grandi che ti volevano così, te, rimasta bambina, sono qualcosa che ci invita a placare la rabbia del pianto, a voltare le spalle a questa realtà dannata, alla fatalità del male.

Perché: finché l’uomo sfrutterà l’uomo, finché l’umanità sarà divisa in padroni e in servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui.
E ancora oggi, negli anni sessanta le cose non sono mutate: la situazione degli uomini e della loro società è la stessa che ha prodotto le grandi tragedie di ieri.
Vedete questi? Uomini severi, in doppiopetto, eleganti, che salgono e scendono dagli aeroplani, che corrono in potenti automobili, che siedono a scrivanie grandissime come troni, che si riuniscono in emicicli solenni, in sedi splendide e severe: questi uomini dai volti di cani o di santi, di jene o di aquile, questi sono i padroni.
E vedete questi? Uomini umili, vestiti di stracci o di abiti fatti in serie, miseri, che vanno e vengono per strade rigurgitanti e squallide, che passono ore e ore a un lavoro senza speranza, che si riuniscono umilmente in stadi o in osterie, in casupole miserabili o in tragici grattacieli: questi uomini dai volti uguali a quelli dei morti, senza connotati e senza luce se non quella della vita, questi sono i servi.
È da questa divisione che nasce la tragedia e la morte.
La bomba atomica col suo funebre cappuccio che si allarga in cieli apocalittici è il futuro di questa divisione.
Sembra non esservi soluzione da questa impasse, in cui si agita il mondo della pace e del benessere. Forse solo una svolta imprevista, inimmaginabile… una soluzione che nessun profeta può intuire… una di quelle sorprese che ha la vita quando vuole continuare… forse… Forse il sorriso degli astronauti: quello forse, è il sorriso della vera speranza, della vera pace. Interrotte, o chiuse, o sanguinanti le vie della terra, ecco che si apre, timidamente, la via del cosmo.»

Pier Paolo Pasolini


Le Officine Cinematografiche saranno anche all’Ulisse Bar – nel Parco di San Salvi a Firenze, zona piazza Alberti – martedì notte (dopo la proiezione in Borgo Pinti a mezzanotte circa) per un happening con gli amici dei Sistemi Audiofobici Burp (in console WJM, Jimmy J, Mat Pogo + special guest THX 1138, per info: http://www.burpenterprise.com), con musica dalle 22.00 fino a tarda notte.

Prossimamente sarà pubblicato su queste pagine il programma delle proiezioni autunno/inverno 2008 al CPA FI-Sud. Tema della prossima rassegna: Il Sessantotto e Dintorni con seguenti i film:

Chappaqua, Monterey Pop Festival, Easy Rider più alcune pellicole di Pier Paolo Pasolini  girate negli anni della contestazione.

Un saluto dal vostro amichevole vicino THX 1138

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“The Driller Killer” di Abel Ferrara @ archive.org

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Abel_Ferrara

Nel 1979 Ferrara girò quello che si può considerare il suo primo vero film: The Driller Killer, storia di un pittore che impazzisce e inizia ad uccidere con un trapano alcuni barboni, riscosse un buon successo fra gli amanti del genere splatter,[2] conoscendo anche una discreta distribuzione. Il budget era molto ristretto, e gli attori erano tutti non professionisti, amici del regista.[1]



Qui potete vedere il film in versione integrale (file .flv)

 


se volete potete scaricare il video in vari formati (anche ad alta definizione) da questa pagina :

http://ia360604.us.archive.org/0/items/DrillerKillerUncut1979/


Index of /0/items/DrillerKillerUncut1979/

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Miles Davis – “Ascenseur pour l’echafaud” soundtrack

Intervista con Louis Malle durante la lavorazione del film Ascenseur pour l’echafaud (Ascensore per il patibolo). Il video mostra anche una ripresa a Miles Davis durante la registrazione della colonna sonora del film. 

http://www.youtube.com/watch?v=6IrzI8Ewk4A

Ascenseur pour l’échafaud

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Ascenseur pour l’échafaud è il primo film del cineasta francese Louis Malle,
prodotto tra il settembre e il dicembre del 1957, e distribuito in
gennaio 1958. L’opera è considerata una tra le prime e fondamentali
esperienze determinanti la nascita e la diffusione, anche
internazionale, della Nouvelle Vague e del cinema cosiddetto moderno.

In particolare, il film è alla base del processo di
sensibilizzazione nei confronti del "prodotto audiovisivo" nei termini
teorizzati da Michel Chion, nell’ambito della riflessione sul concetto di "modernità" nel cinema e nell’ambito dell’estetica contemporanea.

Grazie alla sensibilità dell’autore-regista per il rapporto tra
suono e immagine, e la sua collaborazione con il musicista americano Miles Davis,
la colonna sonora dell’opera costituisce una delle esperienze più
importanti nella storia dei rappporti tra musica e immagine al cinema,
nonché una delle più importanti registrazioni della storia della musica
moderna.

Saluti a tutti e buone vacanze!!! 

Il vostro amichevole vicino… THX 1138

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FRANK COSTELLO FACCIA D’ANGELO @ arena estiva CPA (FI) 28.7.2008

Lunedi 28 Luglio 2008 all’arena estiva del CPA Firenze Sud in via Villamagna 27a zona Gavinana

le Officine Cinematografiche presentano:

FRANK COSTELLO FACCIA D’ANGELO (Le Samourai) un film di Jean-Pierre Melville – Francia/Italia 1967 colore 107′

 

inizio film ore 22,30 dopo la intro di Jo 
proiezione 16mm a cura di Zio Jo La Face

ingresso 2 €uri per coprire le spese di noleggio e spedizione della pellicola cinematografica
NO VIDEO, DVD, DVX o schifezze simili! 
CINEMA VERO!!!

Baretto a prezzi popolari – Special drinks & Cocktails: Sara & Ale

a ogni film è abbinato un piatto a tema e una scheda critica a cura di Alessio aka Il Poeta aka Potiomkin

http://www.youtube.com/watch?v=7lFoTyuBEb8


fonte: wikipedia 

Frank Costello faccia d’angelo (Le Samouraï) è un film del 1967 diretto dal regista francese Jean-Pierre Melville

Trama [modifica]

Frank Costello, solitario killer, uccide, su commissione, il padrone
di un night. Si trova così ad essere braccato da ogni parte. La
polizia, in particolare l’ispettore interpretato da François Périer,
non crede al suo alibi, meticolosamente preparato, e cerca in ogni modo
di intrappolarlo. I mandanti dell’omicidio, temendo che le indagini
possano arrivare sino a loro, lo vogliono eliminare. Sarà lui l’arbitro
del proprio destino.

Commento [modifica]

Il film segna l’inizio della collaborazione tra Jean-Pierre Melville e Alain Delon che sarebbe continuata con I senza nome (1970) e Notte sulla città (1972), sino alla morte del regista.

È forse uno dei punti più elevati del polar (connubio, alla francese, dei generi poliziesco e noir). In effetti, sin dalla frase che appare all’inizio ("Non esiste solitudine più profonda del samurai,
se non quella della tigre nella giungla") e che spiega il titolo
originale (Le Samouraï), è evidente l’ispirazione di Melville, da
sempre ambasciatore del cinema americano in Francia a quel modello di "killer esistenziale", di cui Renato Venturelli (L’età del noir, 2007) individua il prototipo nel Philip Raven, interpretato da Alan Ladd, in Il fuorilegge di Frank Tuttle, ispirato al romanzo Una pistola in vendita di Graham Greene.
("…non il gangster come esponente della malavita organizzata o
comunque come criminale immerso in un preciso quadro sociale, ma
assassino solitario che si distacca anche dagli abituali connotati
etnici per risolvere il suo tragitto in un personale confronto con la
morte").

La tessitura del film è arricchita da riferimenti alla cultura
giapponese. Così la sobria e perfezionistica ritualità dei gesti che
introducono all’uccisione del gestore del night – ma che rimanda anche
al Robert Bresson di Diario di un ladro o di Un condannato a morte è fuggito – o i guanti bianchi indossati da un ineffabile Alain Delon,
prima di simulare, con un’arma scarica, l’esecuzione della pianista
jazz Valerie e di essere crivellato dai colpi della polizia.

Da segnalare il contributo di Henri Decaë, direttore della fotografia ed esponente di spicco della Nouvelle vague,
in questo film notturno, nel pedinamento del protagonista negli oscuri
anfratti in cui la tigre cerca di sottrarsi alla caccia dei lupi.

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BASSA MAREA di F. Lang (16mm) @ arena estiva CPA fisud – 14 lug 2008

lunedi’ 14 luglio 2008

le Officine Cinematografiche presentano

BASSA MAREA, un film di Fritz Lang – USA 1950 b/n 88′


2005 DVD release of House by the River

all’arena estiva cinema all’aperto CPA Firenze Sud, via Villamagna 27a (zona Gavinana)

inizio film ore 22,30 dopo la intro di Jo

proiezione 16mm a cura di Zio Jo La Face

ingresso 2 €uri per coprire le spese di noleggio e spedizione della pellicola cinematografica


NO VIDEO, DVD, DVX o schifezze simili!

CINEMA VERO!!!

Baretto a prezzi popolari – Special drinks & Cocktails: Sara & Ale

ad ogni film è abbinato un piatto a tema e una scheda critica a cura di Alessio aka Il Poeta aka Potiomkin


Programma rassegna Estate Calda… Piombo Fuso – 23 giugno / 28 luglio 2008

14 luglio – Bassa MareaFritz Lang – USA 1950 b/n 88′

21 luglio – Il Commissario Maigret – Jean Delannoy – Francia/Italia 1958 b/n 119′

28 luglio – Frank Costello Faccia D’AngeloJean-Pierre Melville – Francia/Italia 1967 colore 107′


info sul film:

http://it.wikipedia.org/wiki/Bassa_marea_%28film%29 – in italiano

http://en.wikipedia.org/wiki/House_by_the_River – in english

video:

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ODIO IMPLACABILE di E. Dmytryk @ CPA (FI) lun 7 lug 2008

lunedi 7 luglio 2008

Le Officine cinematografiche presentano:

Odio Implacabile (Crossfire) di Edward Dmytryk – USA 1937 b/n 86′

trailers: 

http://www.youtube.com/watch?v=NyfvF9KR-aY

all’arena estiva cinema all’aperto CPA Firenze Sud

inizio film ore 22,30 dopo la intro di Jo 

proiezione 16mm a cura di Zio Jo La Face

ingresso 2 €uri per coprire le spese di noleggio e spedizione della pellicola cinematografica

NO VIDEO, DVD, DVX o schifezze simili!

CINEMA VERO!!!

Baretto a prezzi popolari – Special drinks & Cocktails: Sara & Ale

ad ogni film è abbinato un piatto a tema e una scheda critica a cura di Alessio aka Il Poeta aka Potiomkin


Programma rassegna Estate Calda… Piombo Fuso – 23 giugno / 28 luglio 2008

7 luglio – Odio ImplacabileEdward Dmytryk – USA 1937 b/n 86′

14 luglio – Bassa MareaFritz Lang – USA 1950 b/n 88′

21 luglio – Il Commissario Maigret – Jean Delannoy – Francia/Italia 1958 b/n 119′

28 luglio – Frank Costello Faccia D’AngeloJean-Pierre Melville – Francia/Italia 1967 colore 107′ 


info su Odio Implacabile (Crossfire) 

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Odio_implacabile 

Odio implacabile (Crossfire) è un film del 1947 diretto da Edward Dmytryk, vincitore del Grand Prix du Festival come miglior film sociale al 2° Festival di Cannes.

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vari altrove video

Sistemi Audiofobici Burp: video e foto di Miccia (2008)

L'immagine “http://www.autistici.org/2000-maniax/video/sistemi%20audiofobici%20burp/audiofobia4.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
WJM in the mix – foto: Miccia (2008)

In questa pagina potete trovare delle foto e dei video della serata dei Sistemi Audiofobici Burp all’Ulisse bar, a Firenze nel parco di San Salvi. Nei video compaiono anche le proiezioni di Zio Jo.

foto e video: Miccia (2008)

[DIR] Parent Directory                             -   
[IMG] audiofobia1.jpg         30-Jun-2008 13:44  1.1M  
[IMG] audiofobia2.jpg         30-Jun-2008 13:44  559K  
[IMG] audiofobia3.jpg         30-Jun-2008 13:43  2.1M  
[IMG] audiofobia4.jpg         30-Jun-2008 13:42  836K  
[IMG] audiofobia5.jpg         30-Jun-2008 13:41  1.4M  
[VID] burp maggio 2008_1.avi  30-Jun-2008 13:06   24M  
[VID] burp maggio 2008_2.avi  30-Jun-2008 12:49  102M  

Your friendly neighborhood…

THX 1138 

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THE PUBLIC ENEMY (NEMICO PUBBLICO) di W. A. Wellman @ arena estiva CPA (FI) 30 giu 2008


The Public Enemy movie poster

Le Officine Cinematografiche presentano:

Nemico Pubblico (The Public Enemy), un film di William A. Wellman con James Cagney (versione italiana)

proiezione cinematografica 16mm (NO VIDEO!!!) a cura di Jo La Face

ingresso 2 € per coprire le spese di noleggio e spedizione delle pellicole 16mm 

lunedi 30 giugno Arena Estiva CPA FI Sud (cinema all’aperto) via Villamagna 27/a (nel giardino sul retro del cippi) – bus: 3, 8, 23, 31, 32, 33 

ad ogni film è associata una scheda critica e un piatto a tema entrambi a cura di Alessio aka Il Poeta aka Potiomkin

THX 


fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Nemico_pubblico_%28film_1931%29 

Nemico pubblico è un film del 1931, diretto dal regista William A. Wellman. Assieme a Piccolo Cesare e Scarface è considerato uno dei tre film di gangster chiave del genere, soprattutto per la fondamentale partecipazione di James Cagney nei panni del progonista.

Nemico pubblico

Titolo originale:     The public Enemy
Paese:     Stati Uniti
Anno:     1931
Durata:     83′
Colore:     B/N
Audio:     sonoro
Genere:     azione / poliziesco / drammatico
Regia:     William A. Wellman
Soggetto:     John Bright, Kubec Glasmon
Sceneggiatura:     Harvey F. Thew
Produttore:     Darryl F. Zanuck
Interpreti e personaggi

    * James Cagney
    * Edward Woods
    * Jean Harlow
    * Joan Blondell
    * Beryl Mercer
    * Donald Cook
    * Mae Clarke

Fotografia:     Devereaux Jennings
Montaggio:     Edward M. McDermott
Musiche:     David Mendoza

trailer 

http://www.youtube.com/watch?v=h_8w4-FTWec

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“Fratello Kraus” di Antonio Rezza

Geniale omaggio al Cinema Espressionista Tedesco realizzato in video da Antonio Rezza, io mi sono scompisciato a vederlo, ma non credo che la gentaglia capisca l’umorismo di questo genio nostrano. E’ un personaggio che può risultare sgradevole all’italiano medio, a me piace da morire.

Buona visione!

info dal sito http://www.rezzamastrella.com/

Fratello Kraus
1990
REGIA: Antonio Rezza
con: A. Rezza, Gruber Rezza, Titto Rezza
Trama:
Un uomo predica, due lo ascoltano, un altro finge di morire di freddo
Set: Nettuno